“Mi ricordo bene la prima volta che incontrai Giorgio, esattamente 41 anni fa, nell’agosto 1977, nello studio della Prof Massimo, in cerca di un nuovo assistente per il Reparto di Emato-Oncologia del Gaslini, dove lavoravo già da tre anni. Giorgio era in piedi di fronte alla Prof, elegantissimo nella sua divisa di tenente medico, sguardo deciso ed il suo tipico sorriso “esagerato”.La Prof Massimo, favorevolmente colpita, gli disegnò un percorso professionale dai contorni incerti (l’emato-oncologia pediatrica era ai primi passi a quell’epoca), ma Giorgio accettò senza riserve. Con lui ed Adele Comellicostituimmo un trio assai affiatato,cui si aggiunse dapprima RiccardoHaupt e, qualche anno dopo, un quartetto di prim’ordine, costituito da AlbertoGaraventa, Dado Lanino, Sandro Dallorso e Maria Luisa Garre’. Con il tempo ognuno di noi scelse uno specifico campo di interesse: Giorgio decise di occuparsi di trapianto di midollo, argomento all’epoca assai delicato e complesso. Si mosse bene e creò una ottimaéquipe mostrandosi abile organizzatore.Diventò un personaggio importante nel settore, anche a livello internazionale, tanto da assumere il ruolo di Presidente della Società Europea di Trapianto Midollare. Le numerose pubblicazioni al riguardo testimoniano del successo del suo impegno professionale e scientifico. Al pensionamento della Prof Massimo, Giorgio assunse la Direzione del DipartimentoEmato-Oncologico. Era undici anni più giovane di me, ma non ebbi difficoltà a riconoscere in lui la persona più adatta allo scopo.

Giorgio non era un carattere facile, era intransigente e poco disponibile al dialogo quando si credeva dalla parte del giusto, tanto da mettersi a volte in contrasto con la Dirigenza IGG, ed infine ad anticipare il ritiro dalla pur prestigiosa posizione apicale.  Ma, lasciata la corsia e l’impegno scientifico, si dette a descrivere e pubblicare con successo la sua esperienza clinica e di ricercatore e,soprattutto, ad organizzare collaborazioni nel settore trapiantologico con gruppi di nazioni meno evolute in cerca di aiuto tecnologico ed umano. Cito tra le altre, Romania, Marocco e Cuba, coinvolgendo in questa impresa numerosi medici,chirurghi, tecnici ed infermieri dell’IGG. Una bella testimonianza di questa attività si può trovare in una recente foto scattata a Cuba, che mostra un folto gruppo di persone, sanitari locali ma anche molti gasliniani, con Giorgio al centro, imponente con il suo tipico sorriso esagerato.

La morte lo ha colto nel pieno di un entusiasmante impegno medico ed umano, in perfetta forma fisica e mentale. Ciò ne rende più sofferta la perdita e più acuta la sensazione di vuoto che proviamo. Tuttavia, molte delle cose iniziate da Giorgio rimarranno a lungo, e il suo ricordo non ci lascerà facilmente.”

                                                                                                                                                 Bruno De Bernardi

 

Il Dottor Giorgio Dini e’ stato Consigliere del Fondo Tumori e Leucemie del Bambino dal 12 maggio 1998 al 23 aprile 2014.