Dall’articolo di repubblica…

Il Fondo Tumori e Leucemie del bambino è nato a Genova nel 1966 per aiutare una piccola squadra di pediatri guidata dalla Professoressa Luisa Massimo (Medaglia d’Oro della Repubblica Italiana) che con pochissimi mezzi curavano al Gaslini i bambini affetti da leucemia e tumori. Il primo intervento fu l’acquisto di un lotto di farmaci allora introvabili in Italia. Da quel momento il Fondo ha sempre operato esclusivamente a favore del Reparto Ematologia e Leucemia Pediatrica, oggi “Polo di Emato-Oncologia Trapianto di Cellule Staminali”, del Gaslini creando borse di studio in Italia e all’estero, per medici, biologi, tecnici e realizzando il primo laboratorio dedicato agli esami ematologici e alla ricerca scientifica. Cominciarono le testimonianze dei primi guariti e aumentò il numero dei finanziatori e dei collaboratori e il Fondo negli anni ’70 e ’80 intervenne nell’ampliamento dei laboratori di ricerca, per il Centro Emofilia e di Oncologia Pediatrica e collaborando infine per la ristrutturazione e l’ampliamento del Centro di Trapianto di midollo osseo. Le apparecchiature acquistate soprattutto nei primi venti anni sono state innumerevoli, mantenendo il livello dell’assistenza e della ricerca dei medici e dei biologi sempre all’avanguardia. Le borse di studio erogate dal Fondo o tramite il Fondo raggiunsero al loro apice il numero di 18 all’anno. Molti medici e infermieri poterono disporre di finanziamenti per partecipare a congressi medici, corsi e seminari, stage di formazione anche di lunga durata in qualificati centri ospedalieri e di ricerca italiani e stranieri favorendo il raggiungimento di un livello assistenziale e di ricerca molto alto. Il Fondo Tumori oltre alla ricerca fondi ha sviluppato una attività di volontariato operativo con persone che garantiscono la loro presenza in corsia in stretta collaborazione con il personale medico e infermieristico. In oltre 50 anni l’aiuto dato dal Fondo ai reparti di Oncologia e Ematologia Pediatrica ha sempre privilegiato la formazione del personale medico, paramedico e dedicato alla ricerca nella convinzione che sono sempre le persone con la loro professionalità che fanno la differenza. Questo è avvenuto ed è tuttora possibile grazie ai generosi interventi degli associati nonche’ di associazioni, club sportivi, enti culturali, scuole, aziende e banche, senza dimenticare i tanti contributi diretti, piccoli e grandi, di centinaia di persone.